Descrizione
Un anno di lavoro, quindici persone coinvolte, migliaia di ore di impegno artigianale: è questo il percorso che ha portato alla realizzazione del presepio monumentale 2025, inaugurato oggi all’interno del Palazzo della Regione, con ingresso da via Gazzoletti. L’opera è stata realizzata dall’Associazione Presepi Monumentali e Solidali di Rovereto, un gruppo composto da otto donne e sette uomini che, sotto la guida dei coordinatori e con il coinvolgimento dei ragazzi diversamente abili del Centro “Amalia Guardini”, ha trasformato mesi di lavoro in un grande racconto natalizio ambientato nella Mitteleuropa di fine Ottocento.
L’opera rappresenta una grande piazza dell’Europa centrale, ispirata alle architetture di aree tedesche, boeme e francesi come Strasburgo. Edifici a graticcio, case torri, palazzi colorati ed elementi scenografici in stile “Fachwerk” ricostruiscono un borgo ottocentesco vibrante di vita: artigiani, dame, borghesi, venditori e popolani animano il mercato, le strade e gli interni delle abitazioni, accogliendo al centro la scena della Natività.
“Abbiamo realizzato un presepe che chiamiamo “con i graticci” – ha spiegato il presidente dell’associazione Miriano Salvetti - un presepe mitteleuropeo che vuole rappresentare uno spaccato delle piazze della Germania o di città come Strasburgo. Abbiamo voluto mettere in evidenza soprattutto gli interni delle case, curati dalle nostre signore: noi costruiamo edifici, finestre, porte e pavimenti, ma il tocco finale è sempre delle donne, con gli accessori che danno vita agli ambienti. Ci abbiamo lavorato per circa un anno, da marzo a ottobre. Siamo quindici in totale, otto donne e sette uomini: ci definiscono “malati di presepismo”, ma non è così. Siamo semplicemente appassionati che costruiscono con entusiasmo queste opere”.
Un diorama narrativo che racconta un mondo
Il cuore del presepio è la grande piazza cittadina: borghesi, artigiani, dame, venditori e popolani danno vita a una scena vibrante, nella quale ogni gesto è studiato per restituire l’atmosfera di un’epoca. Al centro, la Natività si inserisce in modo armonioso nel ritmo della comunità, sottolineando la funzione del presepio come rappresentazione collettiva della quotidianità attorno al Mistero.
Particolarmente curato è il mercato all’aperto, ricreato con tavoli, panche e ceste colme di piccoli manufatti: pani e formaggi modellati a mano, pesci, ortaggi, stoffe e utensili che trasmettono realismo e immediatezza. Ogni scena è pensata come un racconto autonomo che si intreccia con gli altri, restituendo un quadro sociale ricco e dinamico.
Di grande pregio anche gli interni domestici, visibili grazie al taglio degli edifici: salotti borghesi con tappezzerie, mobili lucidati, pianoforti, fotografie d’epoca e minuziosi soprammobili. Ambienti composti come piccoli quadri, che mostrano non solo la vita pubblica del borgo, ma anche quella più intima delle famiglie dell’epoca.
L’insieme dà vita a un’opera che va oltre la tradizionale rappresentazione della Natività: un vero diorama narrativo, capace di evocare la cultura borghese della Mitteleuropa e di fondere modellismo, ricerca storica e sensibilità artistica. Il presepio, realizzato nell’arco di un anno di lavoro, non era stato esposto lo scorso anno per mancanza di spazi idonei; quest’anno trova invece una collocazione di prestigio grazie alla collaborazione con la Regione.
I presepi lungo le vetrate
Accanto al presepio monumentale, lungo le vetrate che affacciano su via Gazzoletti sono esposti altri presepi, anch’essi realizzati dall’Associazione Presepi Monumentali e Solidali di Rovereto, ad eccezione di due opere donate da privati e successivamente restaurate.
Questi allestimenti, più piccoli nelle dimensioni ma non nel valore simbolico, richiamano i presepi “casalinghi” tradizionalmente custoditi nelle famiglie. Accanto alla valenza religiosa, emerge una componente paesaggistica più libera e creativa, spesso volutamente fantastica, che mette in moto l’immaginazione degli autori.
Sono opere che raccontano come il presepio possa diventare uno spaccato della realtà – o della memoria – fondendo l’ambientazione storica con la rappresentazione del paesaggio. Ne nasce così un insieme in cui la Natività e il contesto circostante convivono ma mantengono ciascuno una propria autonomia narrativa.
Il presepio monumentale sarà visitabile fino al 16 gennaio 2026, dal lunedì al venerdì, dalle 8.30 alle 18.30.
FOTO E VIDEOhttps://drive.google.com/drive/folders/1fK4sV0ZDC_k91lRw-X-XtwjRa2UJfe_5?usp=sharing